Ci sono simboli che non appartengono solo a un paese, ma a un’idea. L’Harley-Davidson è uno di questi. Più di una moto, più di un marchio: è la quintessenza del sogno americano, il rombo della libertà su due ruote, il simbolo di viaggi interminabili lungo strade deserte, con il vento tra i capelli e la voglia di scoprire l'ignoto.
Questa, miei cari lettori, non è solo una storia, ma la storia di un mito che ha accompagnato generazioni di sognatori, dai piccoli cortili delle periferie italiane alle immense highway americane.
La prima volta che vidi una Harley-Davidson avevo appena dieci anni. Era parcheggiata nel cortile di casa mia a Cascina Gatti, Sesto San Giovanni, una delle periferie di Milano. Il suo rombo risuonava nel petto come il ruggito di un leone, e in un attimo, la mia mente volò oltre quei palazzi grigi. Era come trovarsi dentro un telefilm (così chiamavamo le serie TV negli anni '90). Era il simbolo della libertà, del sogno di andare lontano, ovunque.
Per un bambino nato negli anni ’80, l’Harley-Davidson era la moto di Renegade, la Softail Standard 1340, e la "883" celebrata da Max Pezzali. Era la colonna sonora delle nostre fantasie di fuga.
Tutto iniziò a Milwaukee, nel 1901, quando due ventenni, William Harley e Arthur Davidson, iniziarono a trafficare in un piccolo garage. Montarono un motore monocilindrico su una bicicletta, ma il risultato non era quello sperato: perdeva olio ovunque.
Ma, come insegna il sogno americano, il successo è per chi non si arrende. Due anni dopo, nel 1903, con l’aiuto del fratello maggiore di Arthur, Walter Davidson, e il geniale Ole Evinrude (che avrebbe poi inventato il motore fuoribordo), nacque il primo prototipo funzionante. Ed è così che il 28 agosto 1903 venne fondata la Harley-Davidson. Da quel piccolo garage prese il via una leggenda che avrebbe conquistato il mondo.
Nel corso del 20° secolo, Harley-Davidson ha attraversato momenti difficili, ma è sempre riuscita a resistere e risorgere. Dalla Grande Depressione alle due Guerre Mondiali, fino alla crisi del mercato motociclistico degli anni ’60, il marchio non ha mai perso il suo status di simbolo della libertà.
Grazie anche al cinema, l’Harley è diventata un’icona globale. Chi non ricorda le moto di film e serie come Easy Rider, Terminator, Ghost Rider, Sons of Anarchy e, ovviamente, Renegade? La cultura pop ha fatto dell’Harley-Davidson un simbolo immortale.
Quando penso all’Harley-Davidson, penso immediatamente agli USA. E quando li metto insieme, non posso che immaginare un viaggio on the road, di quelli che partono senza una destinazione precisa, guidati solo dal desiderio di esplorare.
Le infinite highway americane, le tappe nelle piccole città del Midwest, il deserto rosso dell’Arizona, i paesaggi costieri della California: l’Harley-Davidson è il mezzo perfetto per scoprire tutto questo. È la compagna ideale per chi ama la strada, l’avventura e quel senso di libertà che solo gli Stati Uniti possono offrire.
L’Harley-Davidson non è solo una moto. È un’idea, un simbolo che ha attraversato epoche e generazioni, ispirando sogni di libertà e avventura. La sua storia, iniziata in un piccolo garage di Milwaukee, continua ancora oggi, con il rombo inconfondibile che fa battere i cuori di milioni di appassionati in tutto il mondo.
Se sognate un viaggio indimenticabile, non c’è nulla di meglio di una Harley e un’avventura su strada. Pronti a partire?