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Curiosità
02.03.2023
Yasuke: Il primo africano diventato Samurai

La storia è qualcosa di sorprendente, sempre pronta a regalarci inaspettati intrecci e personaggi straordinari. Tra le pagine meno conosciute, c’è un racconto che sembra uscito da un romanzo di avventure: quello di Yasuke, il primo africano arrivato in Giappone che divenne un samurai. Questa non è solo una storia di viaggi e guerre, ma anche un esempio di incontri tra culture che hanno cambiato il corso del tempo.

Chi erano i Samurai?

Prima di parlare di Yasuke, è importante capire chi fossero i samurai. Li conosciamo grazie a film, libri e, perché no, anche da stuzzicadenti di marca famosa. Ma chi erano realmente?

Il termine samurai deriva dal verbo giapponese saburau, che significa "servire". I samurai erano guerrieri al servizio della nobiltà durante il periodo feudale del Giappone. Non erano schiavi, ma piuttosto un corpo militare privato, simile ai cavalieri medievali europei. La loro figura, leggendaria e carismatica, è presente nella letteratura giapponese già dal X secolo. Il loro declino arrivò nel XIX secolo, quando il Giappone adottò un esercito moderno, segnando la fine di un’era.

Come arrivò Yasuke a diventare un Samurai?

La storia di Yasuke è una di quelle che ci ricorda quanto fosse sorprendente il mondo nel XVI secolo. Siamo nel periodo delle grandi esplorazioni e delle colonizzazioni. Yasuke, il cui nome originale era Yusufe, era un giovane del Mozambico, allora colonia portoghese. Giunse in Giappone nel 1579 al seguito di Alessandro Valignano, un gesuita italiano incaricato di supervisionare le missioni religiose in Asia.

Il Giappone del tempo era governato da Oda Nobunaga, uno dei signori della guerra più potenti e influenti della storia giapponese. Nobunaga rimase profondamente colpito dalla presenza di Yusufe. Alto quasi due metri e con la pelle nera come il carbone, Yasuke rappresentava qualcosa di mai visto prima in Giappone. Nobunaga, incuriosito, ordinò che gli fosse fatto un bagno per assicurarsi che quel colore scuro fosse davvero naturale.

Affascinato dalla forza fisica e dal portamento di Yasuke, Nobunaga lo volle al suo servizio come guerriero. Yusufe divenne Yasuke, il primo samurai africano della storia.

Un guerriero fedele e valoroso

Yasuke non fu un semplice ornamento esotico nella corte di Nobunaga. Si dimostrò un guerriero valoroso e fedele, guadagnandosi il rispetto dei suoi compagni d’armi. Combatté al fianco del suo padrone in diverse battaglie, diventando parte integrante del suo esercito. Tuttavia, la sua storia ebbe una svolta drammatica nel 1582, quando Nobunaga fu tradito da un suo generale, Akechi Mitsuhide, e costretto al suicidio rituale.

Dopo la morte del suo padrone, Yasuke cercò di continuare a combattere, ma fu catturato. Non fu giustiziato come gli altri samurai, ma riconsegnato ai gesuiti, considerato più una curiosità che una minaccia. Da quel momento, le tracce di Yasuke si perdono nella storia, lasciando solo frammenti del suo incredibile percorso.

Una storia che affascina ancora oggi

La figura di Yasuke continua a ispirare storici, scrittori e registi. La sua storia è una testimonianza dell’incontro tra culture, un viaggio straordinario che unisce l’Africa, l’Europa e l’Asia. Yasuke non era solo un guerriero; era un simbolo di adattamento, di coraggio e della capacità umana di andare oltre i confini geografici e culturali.

"Ogni viaggio è una storia, e Yasuke ha scritto una delle più incredibili mai raccontate."

Perché questa storia è importante per i viaggiatori?

Viaggiare non significa solo spostarsi fisicamente da un luogo a un altro. Significa aprire la mente, scoprire nuovi mondi e lasciarsi sorprendere dalle infinite sfumature della storia e delle culture. La storia di Yasuke ci ricorda che le persone hanno sempre viaggiato, esplorato, incontrato e imparato gli uni dagli altri. Yasuke è il simbolo di quanto il mondo possa essere straordinariamente connesso, anche nei tempi più lontani.

 

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Paolo Aloe
The Wild Crocodile