Quando pensiamo ai cowboy, la mente corre subito alle vaste praterie del **Great American West**, ai film western e agli uomini duri con il cappello a tesa larga, la pistola nella fondina e un sigaro in bocca. Ma oggi voglio portarvi lontano da questo immaginario, in un luogo che non vi aspettereste: la periferia di **Philadelphia**, tra le strade di **Fletcher Street**.
Proprio qui, in una zona ben lontana dalle praterie del West, sorge il Fletcher Street Riding Club, un progetto incredibile che dal 1980 offre speranza e opportunità attraverso l’equitazione. Questa è la storia di Ellis “El-Dog” Ferrell e della sua missione: trasformare la vita dei giovani delle periferie grazie alla magia dei cavalli.
Ellis Ferrell, originario di Tallahassee, Florida, è cresciuto nella fattoria di famiglia dove cavalcava tori. Ma è stato grazie ai film western che è nata la sua vera passione: i cavalli. Negli anni '40, Ferrell si trasferì a Philadelphia e iniziò a noleggiare cavalli nel **Fairmount Park**. Tuttavia, la sua visione andava ben oltre il semplice cavalcare.
Ferrell crede che l’equitazione sia molto più di uno sport o un hobby. È un potente strumento di trasformazione personale e sociale. Secondo lui:
“L’equitazione non è solo terapeutica e infonde disciplina, ma dà un senso di emancipazione a coloro che vivono in comunità ai margini della società.”
Per i giovani delle periferie, spesso esposti a criminalità e disperazione, il **Fletcher Street Riding Club** rappresenta un’alternativa, una via d’uscita. Con i cavalli come compagni, imparano valori come responsabilità, dedizione e rispetto. È qui che nascono i **cowboy urbani** di Philadelphia, una realtà unica che rompe ogni stereotipo.
Il club non è solo un luogo per imparare a cavalcare. È una comunità, un rifugio per chi cerca un nuovo inizio. Tra stalle modeste e spazi limitati, il Fletcher Street Riding Club ha dato vita a una cultura unica, dove la tradizione dei cowboy si mescola con le sfide della vita urbana.
Questa realtà ha attirato l’attenzione del cinema con il film Concrete Cowboy (2020), che racconta le storie dei cowboy urbani e il loro legame con i cavalli. È stato proprio questo film a farmi scoprire Fletcher Street e la straordinaria storia che rappresenta.
Secondo Ellis Ferrell, l’equitazione è terapeutica non solo perché aiuta a sviluppare forza fisica e controllo, ma anche perché offre un senso di libertà e di possibilità. I cavalli diventano specchi: riflettono le emozioni di chi li cavalca, creando una connessione che va oltre le parole.
In un contesto urbano difficile come quello di Fletcher Street, i cavalli sono diventati simboli di speranza e strumenti per costruire un futuro migliore. Qui, i cowboy moderni non portano pistole, ma valori e sogni.
Il film Concrete Cowboy, con Idris Elba, porta sul grande schermo la cultura dei cowboy urbani, rendendo omaggio al lavoro di Ferrell e alla comunità di Fletcher Street. È un film che celebra la resilienza, la comunità e il potere trasformativo dei cavalli.
Curiosità: Sapevi che il termine "cowboy urbano" è stato usato per descrivere comunità simili anche in altre città americane? Tuttavia, Fletcher Street rimane una delle realtà più iconiche e autentiche.
Fletcher Street e i suoi cowboy di Philadelphia rappresentano molto più di un’associazione di equitazione. Sono un simbolo di speranza, resilienza e trasformazione. In un mondo che spesso etichetta e divide, questa realtà dimostra che le barriere possono essere abbattute con passione e determinazione. Se cercate una storia che ispiri, questa è una di quelle che vale la pena conoscere.
Paolo "Medicine Man" Aloe
The Wild Crocodile